Raccogliere sfide, raccogliere suggestioni e provare a lavorare su ciò che ci accomuna in modo trasversale, a prescindere dalle attività e dalla professione che svolgiamo. Si parte sempre da sé stessi: la persona in relazione a qualcuno o qualcos’altro. Nel nostro caso, lavorando in una grande azienda, ci sentiamo parte di una macchina enorme, e a volte è difficile essere consapevoli della propria unicità. Non basta dire a se stessi e agli altri: “facciamo squadra”. Individuare i nostri bias cognitivi e capire come funzionano. Il teatro in questo è immagine e al tempo stesso specchio della realtà. Gli attori lavorano sempre attraverso il FEEDBACK.
costruire un terreno, uno spazio, su cui basare e migliorare la performance
teambuilding
FIDUCIA ASCOLTO CREATIVITÀ squadra
—> L’obiettivo è strutturare, attraverso le tecniche teatrali, un modo di sentire il gruppo, e lavorare con il gruppo. Lavorare sulle unicità, valorizzando al tempo stesso le unicità dei colleghi. Non insegniamo nulla: si parte dall’Io, dal nostro nome, dalla nostra storia, dal nostro vissuto, per consolidare e strutturare insieme la propria identità.
Il teatro è prima di tutto incontro, non si può giocare da soli. Se volessimo fare un paragone sportivo possiamo definirlo un vero e proprio sport di squadra. Ti “costringe” a stare in relazione con i tuoi colleghi, a mettere in campo grande fiducia. In Accademia il nostro maestro di “mimo e maschera” Michele Monetta, all’inizio di ogni esercizio e/o improvvisazione, suonava una piccola campana tibetana e diceva: “Gioco!”. Del resto anche in inglese recitare è tradotto “to play”, in francese “jouer”. Per noi è stato ed è tutti i giorni un insegnamento prezioso. Ogni performance, come del resto ogni azione scenica, può e deve essere sviluppata giocando sul serio, senza per questo perdere di tecnica e struttura.
Con la scuola di alta formazione di sala INTRECCI abbiamo voluto lavorare sulla cura della presentazione. Le variabili coinvolte, quando si parla di comunicazione sono: fonte, o comunicatore – chi – punto di origine di una comunicazione efficace; messaggio – che cosa – comunicazione originata dalla fonte e diretta a un pubblico; pubblico – a chi – bersaglio a cui è destinata la comunicazione.
L’attore aggiunge un’altra componente, fondamentale: forma e modalità – come – il modo, il tempo, l’impostazione e le caratteristiche della comunicazione.
Elementi di improvvisazione: ascolto, ritmo e scrittura
Fiducia: self-confidence - controllo vs. abbandono
Body language: elementi relativi al non verbale
Narrazione: elementi di dialettica e esposizione
“Ti racconto una storia, tu abbine cura”
Immagini: studio sul pregiudizio
Questi solo alcuni dei temi e delle esperienze già proposti nelle precedenti edizioni. La parola d’ordine è FEEDBACK: sospensione di giudizio, confronto e dialogo sono alla base del nostro laboratorio.
STRUTTURA e Modalità
GRUPPO: Si possono costituire gruppi di 25-30 persone, compatibilmente con lo spazio a disposizione. Non è necessario che coloro che prendono parte alla nostra formazione già si conoscano. I LAB si svolgono nel pieno rispetto delle normative sanitarie vigenti.
DURATA: 2 giornate FULL IMMERSION - Arrivo GIORNO 1 prima mattina - ritorno GIORNO 2 secondo pomeriggio. Nel preventivo proposto può essere previsto il pernottamento del gruppo nel luogo stesso in cui si svolge il LAB.
LOCATION: La location è da stabilire di volta in volta con il cliente. A Roma, nella collaborazione con Enel S.p.A., abbiamo scelto Châteauform’ La Borghesiana (un’ottima scelta per la sua idea non convenzionale di albergo, ma di una grande casa a conduzione familiare). Compatibilmente con la stagione, anche con un ambiente esterno dove svolgere alcune delle attività proposte. Siamo alla ricerca di un ambiente che faciliti la socializzazione, fuori dal tempo e dalla velocità della routine quotidiana.